mercoledì 21 maggio 2014

Per fortuna che tra cinque anni giovani non lo saremo più

 
 
Lunedì scorso ci è capitato di prendere parte a un incontro di formazione sui percorsi partecipati e sulle relative modalità di attuazione all'interno delle istituzioni pubbliche. Il nostro docente è stato l'assessore  - anche se ancora per pochi giorni - Marzio Cresci. E' stato un incontro basato, più che sulla teoria, sulla pratica: per favorire la sintesi e la concentrazione delle idee, l'esercizio di partecipazione è stato svolto attraverso dei post-it su cui appuntare soluzioni e opinioni, che poi venivano suddivise per gruppi tematici utilizzando un cartellone.

 

Una delle esercitazioni ci ha messi alle prese con il luogo in cui ormai lavoriamo e sulle sedie del quale stiamo seduti più che sul divano di casa nostra: proprio lui, l'onnipresente MMAB. La domanda "tra cinque anni tornerete al MMAB. Quali miglioramenti vedrete?" - cui Camilla M. ha prontamente risposto "io a quel punto sarò una barbona che al MMAB ci dormirà sulle scale" - ha messo in moto le nostre meningine ventenni costringendole a un esercizio di fantascienza: il 2020, ragazzi, è una data oltre ogni Kubrik possibile.
E' curioso come in alcuni particolari casi basti un piccolo stimolo per pescare diverse cose che ribollono sul fondo senza trovare via d'uscita. Esempio abbiamo capito che nonostante al MMAB sette di noi ci lavorino da poco (salutiamo Carlotta che ci segue dal Palazzo Comunale) già siamo estremamente consapevoli di molte delle istanze e delle esigenze, sia degli operatori sia dell'utenza, cui la nuova struttura non è in grado di far fronte. E abbiamo anche capito che sì, ci hanno inglobato nel processo del trasferimento, insegnato cosa comportava, quali costi e quali risparmi significava il nuovo adattamento dell'ex Museo della Ceramica. Ma nessuno mai, davvero, ci ha chiesto cosa ne pensavamo e che direzione avremmo voluto prendere se fosse dipeso da noi. Di certo non avremmo sperato di cambiare un processo già fase di realizzazione finale, con una costruzione durata anni. Forse dare un contributo minimo, ecco. Un'opinione.
Essere giovani spesso è come stare in una categoria sociale protetta, una minoranza foriera di emergenze per cui bisogna fare qualcosa: è come essere, che so, rom, disabili, immigrati, impiegati pubblici: tutti cercano di fare qualcosa per noi, di aiutarci in qualche modo per metterci alla pari di chi non ha il nostro stigma, magari nel frattempo lodandoci per le nostre caratteristiche così uniche e diverse. Però è raro che qualcuno venga a intrufolarsi tra di noi, a tentare di capire realmente cosa ci frulla nella testolina.
Ma finirà presto questa maledetta gioventù, evvivaaaa! Ci dispiace solo per Riccardo e Mattia che nel 2020 avranno ancora vent'anni.
Oggi post amaro, ce ne rendiamo conto, sarà che è Maggio e tutto lo zucchero si scioglie al sole.
Seguono foto dell'esercitazione, dove trovate le nostre idee per il MMAB fantascientifico del 2020.

P. S. : istituite l'Anonima Ceramisti!












0 commenti:

Posta un commento

 

Civilupo Copyright © 2014 -- Template created by O Pregador -- Powered by Blogger