domenica 30 marzo 2014

Quelli che....


Quelli che...Pronto biblioteca! Oh yeah.

Quelli che..."non c'è soldi." Oh yeah.

Quelli che...chi lo vuole un caffè? Oh yeah.

Quelli che...(all'URP) "Ah, ma non è l'USL questa?" Oh yeah.

Quelli che...domani ci pagano!...E invece no...Oh yeah.

Quelli che...andiamo a prendere il sole sul Viale Centofiori! (nella foto), Oh yeah.

Quelli che...le locandine al Borgo degli Arlecchini le hai portate? Oh yeah.

Quelli che...oddio ma esiste una vita dopo il Servizio Civile? Oh yeah.

Quelli che..."cos'è l'URP?", Oh yeah.

Quelli che...ci si trasferisce al MMAB, Oh yeah.

Quelli che...fanno il Servizio Civile a Montelupo e a Montelupo ci abitano veramente, Oh yeah.

Quelli che...lo so che è tardi e dovrei andare a casa ma se questo lavoro lo prosegue qualcun altro che non sono io mi dà fastidio, Oh yeah.

Quelli...come Ludovico, Oh yeah.

Quelli che..."scusi ma il libro non ve lo posso riportare quando riaprite, anziché all'URP?", Oh yeah.

Quelli che...oggi è domenica e devo fare il blog, Oh yeah.

Quelli che...cavoli, ma Montelupo è veramente il paese più arrabbiato del mondo! Oh yeah.

Buona domenica a tutti. E ogni tanto ascoltatevi un po' di musica come si deve. Oh yeah.

mercoledì 26 marzo 2014

The Pan Bistugio reality show - ricetta cercasi

Siccome ora va di moda che i blog abbiano tutti l'angolo cottura, e siccome noi di Civilupo non siamo estranei alle tendenze più cool della blogosfera e siamo sempre fashion, updated, trendy eccetera eccetera eccetera - insomma siamo fighi, come potevamo non buttarci anche noi a capofitto nel maggggico mondo dell'enogastronomia? Oltretutto le ultime vicende politiche montelupine paiono al di là di ogni comprensione umana : e allora utilizziamo il metodo, infallibile ad ogni latitudine e longitudine del mondo, di piantarla di cercare di comprendere e iniziare invece a sfogarci sul buon cibo.
Se avete una qualche minima familiarità con Montelupo, saprete sicuramente che c'è una pasticceria in pieno centro che è una vera istituzione. Si tratta della Pasticceria Vezzosi,  per la quale noi Civilupi proviamo uno sconfinato amore: ci rifornisce delle quantità allucinanti di caffè di cui abbiamo bisogno per non stramazzare a terra durante quelle mattine in cui proprio non ce la possiamo fare, e rifornisce di latte vegetale, cornetti vegani, paste dolcificate col fruttosio e altre diavolerie quelli di noi che vivono di aria e soia (cioè la Camilla più vecchia).
Il Vezzosi si fregia di essere anche l'unica pasticceria montelupina a produrre, in esclusiva, il dolce tradizionale per eccellenza di Montelupo: il Pan Bistugio.
Si tratta di un dolce collegato indissolubilmente, indovinate un po', alla produzione della ceramica. Il termine "bistugio", infatti, ha indicato fino alla fine del 1700 i prodotti ceramici cotti ma non ancora smaltati. In seguito la parola "bistugio" è stata sostituita, nella produzione della maiolica, da "biscotto", derivante dal francese "biscuit", ma curiosamente il dolce di Montelupo, che si presenta alla vista e al tatto come un "biscottone" guarnito di pinoli, ha mantenuto il vecchio nome legato alla cottura dei cocci.
Ma qual è la ricetta del Pan Bistugio? Il segreto della sua antica, biscottata fragranza pare avvolto nel mistero.
Dopo lunga e affannosa ricerca, siamo riusciti a reperire le seguenti informazioni: gli ingredienti del Pan Bistugio sono farina, burro, zucchero, tuorli d'uovo, lievito e latte, cui tradizionalmente vengono aggiunti i limoni del giardino di villa Medicea - cioè, presumiamo, dell'Ambrogiana - e i pinoli di Samminiatello. Abbiamo inoltre appreso che il nostro dolce, come la ceramica, subisce una "biscottura": la prima cottura serve infatti alla solidificazione della pasta, mentre la seconda ha lo scopo di formare quella bella crosticina croccante che vedete in foto.
Ora, a noi piacerebbe riprodurre questo dolce in casa, perché oltre a essere cool, trendy e sneak abbiamo anche un'alta opinione delle nostre doti di cuochi e ci sentiamo pure un po' masterchef. Però è chiaro che così non ce la facciamo: le indicazioni sono davvero troppo generiche (e forse la Pasticceria Vezzosi, giustamente, ci tiene che non vengano diffuse in giro).
Lettori, montelupini e non, aiutateci voi! A casa lo fate il Pan Bistugio? Avete una ricetta di famiglia? Nella prossima puntata vorremmo finalmente sfornare un bel Pan Bistugio fatto in casa e svelare insieme a voi questo misterioso mistero dolciario.

domenica 23 marzo 2014

Il Festival delle Cose Invisibili



Oggi è una giornata bella grigina e piovosa. Quindi cosa c'è di meglio che passarla al caldo e, in più, facendosi un'infornata di attrazioni e laboratori pazzeschi sulla scienza? E il tutto completamente AGGRATISSE? A Montelupo il Comune ha organizzato il Festival delle Cose Invisibili, un percorso all'interno degli ambienti del Palazzo Podestarile, del Centro Giovani e del Tesla Bar per passare due giorni a parlare di scienza, con professori, studiosi, appassionati e tecnici del settore in grado di offrire al pubblico una panoramica sull'ottica, sull'informatica, sulla meccanica quantistica e persino sulla radioattività davvero stupefacente, sfruttando metodi divertenti e interattivi.


Noi di Civilupo eravamo impegnati nella coordinazione e nell'hosting e abbiamo avuto pochissimo tempo per visitare i laboratori, ma tutto ciò che abbiamo visto ci ha incuriositi e, in alcuni casi, lasciati veramente a bocca aperta. Ad esempio "Le righe del cielo", l'incredibile spiegazione sugli spettri delle stelle organizzata da Paolo Stefanini, ex - tecnico di Arcetri che con una strumentazione ad hoc permette di osservare la composizione degli astri studiandone la luce. O il laboratorio del professor Renato Verdiani del MIC, che ha ricostruito gli elementi principali del calcolatore ENIAC, l'antenato degli odierni computer. L'ENIAC era grande quanto una stanza, e per l'occasione un'intera stanza del Palazzo è stata dipinta dagli artisti del Tesla Bar allo scopo di riprodurne le sembianze.
Siamo stati colpiti anche dalla conferenza sull'entanglement di Riccardo Benedetti, fisico e meteorologo del consorzio Lamma: noi Civilupi, che di meccanica quantistica ne sappiamo quanto Balotelli, abbiamo assistito alla spiegazione E ABBIAMO CAPITO. Rendiamoci conto dell'estrema bravura e pazienza di queste persone.
C'è anche uno stupendo angolo libri allestito da "La Quarta Dimensione", unica e coraggiosa libreria ad aver aperto a Montelupo. Il proprietario e libraio, Roberto, non solo si interessa di libri ma è anche uno scrittore di fantascienza, tu guarda che a Montelupo ci abbiamo pure gli scrittori di fantascienza e non solo i ceramisti. A questo proposito, due di noi del Servizio Civile (Camilla e Mattia) hanno partecipato a "Strani Giorni", il concorso letterario fantascientifico organizzato dal Tesla Science Bar (vi parleremo prossimamente di questo bellerrimo posto). E tutti e due sono arrivati in finale. Viva noi! E viva la fantascienza, questa cosa che ci rende felici e fa il mondo più bello.

Il laboratorio "Il Circo della Fisica", dell'Associazione "Circo Libera Tutti"


Lo stupefacente laboratorio sulle illusioni ottiche del Prof. Giuseppe Molesini



Il Laboratorio del Prof. Molesini e della Dott.ssa Cecilia Gambi di Openlab

 


Il Prof. Verdiani spiega le origini del Computer nella Stanza - Eniac


 

"Circo Libera Tutti vs Newton", lo spettacolo di circo che sfida la gravità

 
Uno degli strumenti realizzati in maniera "domestica" da Alessio Giusti per misurare la radioattività degli oggetti


Strumento per rilevare lo spettro luminoso delle stelle

 
Un altro pezzo della strumentazione di Paolo Stefanini

 
Roberto il libraio Montelupino, orgoglioso nel suo angolo libreria


 
Il Planetario Mobile Digitale dell'Osservatorio di San Giuseppe; dentro il pallone si vedono le stelle!
 

Il nostro Mattia orgogliosamente blucapellato






mercoledì 19 marzo 2014

In giro per Montelupo con un fotografo - L'intervista

Dopo avervi mostrato vari e suggestivi scorci di Montelupo Fiorentino fotografati da noi (cioè da Ludovico e Stefania) mentre accompagnavamo il fotografo inviato dalla Provincia di Firenze in giro per la città, oggi finalmente siamo in grado, in esclusiva, di mostrarvi alcune foto scattate da lui, Mario Filoni dell'associazione Quinto Zoom. Queste immagini di Montelupo sono una vera e propria anteprima: verranno infatti esposte all'interno della mostra che avrà come tema le bellezze della Provincia di Firenze, che avrà luogo prossimamente nei locali di Palazzo Medici-Riccardi.
Il sig. Filoni è stato così gentile da concederci una piccola intervista che ci ha permesso di raccogliere le sue impressioni su ciò che ha visto di Montelupo, oltre a informazioni sull'associazione di cui fa parte e sulla passione per la fotografia che coltiva da quarant'anni.

Civilupo: Da quanto fa il fotografo?
Mauro Filoni: più che un fotografo, sono un fotoamatore. Ho iniziato alla fine degli anni "60, con le macchinette fotografiche che iniziavano ad andare di moda allora. La passione per la fotografia mi ha colpito come un virus e ho fatto un percorso simile a quello di altri fotografi autodidatti: prima sono passato per il bianco e nero, poi per le foto a colori, poi le diapositive...e ora, infine, il digitale. Ma per me la pellicola rimane intramontabile, perché ha una qualità che le immagini in digitale non eguagliano.
 C: C'è un soggetto in particolare che le piace fotografare?
MF: Mi piacciono i ritratti. Quando viaggio mi piace fotografare le persone. E poi, i paesaggi.
 C: Viaggia molto?
MF: Mi piace viaggiare ma lo faccio compatibilmente con le mie tasche. Sono anche convinto che a volte non sia necessario fare migliaia di chilometri: qui in Italia abbiamo delle cose bellissime. Basta andare nelle Marche, in Abruzzo...nella Toscana stessa trovo tanti luoghi meravigliosi da fotografare. Certo, all'estero si aggiunge quel quid in più di sconosciuto, di esotico. E per quanto riguarda le persone, in Italia ora con la privacy bisogna chiedere a tutti la liberatoria...
C: Il suo circolo di fotografia si chiama Quinto Zoom.
MF: Sì, Quinto Zoom è il circolo di fotografia amatoriale di cui faccio parte. La sede è a Sesto Fiorentino. E' un circolo abbastanza grande, siamo circa una cinquantina.
C: Più o meno come i comuni della Provincia di Firenze (sono 49, n.d.r)! Ciascuno di voi ha fotografato un comune diverso?
MF: Non proprio. Non tutti abbiamo partecipato a questa iniziativa della provincia. Diciamo che c'è chi si è preso due comuni, chi tre, chi uno. Una media di un comune e mezzo a testa, via.
C: Come mai ha scelto proprio Montelupo?
MF: In realtà ho scelto Empoli, Montelupo e Capraia e Limite. Conosco Empoli, ci ho vissuto dal 1966 al 1971.
C: Nel periodo in cui ha iniziato ad interessarsi alla fotografia, dunque.
MF: Sì. Le prime foto più o meno le ho fatte lì.
C: Che impressione le ha fatto Montelupo?
MF: Ah, Montelupo è stata tutta una scoperta. Ho conosciuto persone piene di entusiasmo come il signor Bartolozzi del Museo del Fiasco. Sono rimasto colpito, poi, da tutto questo paesaggio, da tutto quello che c'è intorno. Ho trovato delle vere e proprie chicche che a volte avrebbero bisogno soltanto di una piccola valorizzazione in più. L'unico appunto negativo che ho da fare è stato per la risposta dell'OPG alla nostra richiesta di fotografare la villa dove è situato. Ho avuto l'impressione che si siano rifiutati solo perché in fondo a chiederglielo erano un semplice fotografo e dei ragazzi del Servizio Civile. Se fossimo stati ministri o sottosegretari, ci avrebbero aperto le porte subito.













domenica 16 marzo 2014

Montelupo in Fiore in diretta


Montelupo ospita, durante l'anno, moltissimi eventi che coinvolgono in toto il centro, da Piazza dell'Unione Europea a Corso Garibaldi. Si tratta di eventi a tema, capaci di trasformare, per un giorno o due, il profilo della città della ceramica e di mostrarla sotto un'altra luce.
Alcuni di noi del Servizio Civile contribuiscono, tramite l'Ufficio Cultura del Comune, a organizzare alcuni di questi eventi, collaborando con le associazioni e le società che se ne occupano.
Oggi, domenica 16 Marzo, Montelupo ha celebrato l'arrivo imminente della primavera con Montelupo in Fiore: un'iniziativa che ha riempito le vie di splendidi colori e profumi, e di quella sensazione leggera leggera che conduce ad una bella stagione spensierata. Siamo andati a fare un reportage in diretta: oltre al mercato dei fiori e dell'artigianato, abbiamo visitato la mostra d'arte indipendente "Stile Libero" in via Baccio e la mostra fotgrafica "Visioni Astratte" in via XX Settembre. Mangiatevi con gli occhi queste belle immagini di una Montelupo colorata e fiorita e passate una buona domenica.

Piazza della Libertà


Piazza della Libertà - I Limoni


Enogastronomia in Corso Garibaldi

Corso Garibaldi

Mostra "Sile Libero": le ceramiche di Valentina Batini

Mostra "Stile Libero": gli artisti nello studio di Marianna Castellani


Mostra "Stile Libero": le pitture di Marianna Castellani


Fiori in Corso Garibaldi



Corso Garibaldi


Piante aromatiche in Corso Garibaldi


Corso Garibaldi

Corso Garibaldi


Via XX Settembre



Mostra "Visioni Astratte" , quattro fotografi espongono in Via XX Settembre

Piazza Centi

La Pesa in una bella giornata di sole


Il parco di Piazza VIII Marzo 1944, anche lui in fiore

Fiori in Piazza dell'Unione Europea

In Piazza dell'Unione Europea: il ciuchino!

Enogastronomia in Viale Cento Fiori

Enogastronomia in Viale Cento Fiori


mercoledì 12 marzo 2014

In giro per Montelupo con un fotografo - Seconda Puntata






Accompagnando il fotografo Filoni in giro per il comune abbiamo avuto modo di visitare alcune chiese e cappelle (nella foto, l'orto dei Frati Alcantarini). Appartengono sia alla curia che al comune, alcune sono sconsacrate, altre ancora utilizzate per cerimonie religiose. Non stiamo qui a raccontarvene la storia, o ad elencare le opere d'arte che conservano. Per quello servitevi pure di Wikipedia. La rilevanza artistica e storica è un tratto che accomuna tutti gli edifici visitati. Purtroppo non l'unico. I luoghi di culto sono infatti per la maggior parte non visitabili, in condizioni pessime dovute a incuria e a mancati restauri, talvolta in stato di completo abbandono. E questo vale sia per i luoghi di proprietà comunale, sia per gli edifici gestiti dalla curia. 
Le proprietà del comune: le cappelle seicentesche dell'orto dei Frati Alcantarini, che assomigliano ad un gattile; San Michele a Luciano a Camaioni, una piccola pieve del Due-Trecento, i cui affreschi si stanno pian piano disfacendo. 
(Affreschi di una delle cappelle dei Frati Alcantarini)

(Prioria di San Lorenzo fotografata da Filoni)

Gli edifici della curia: la prioria di San Lorenzo, sul castello, simbolo della città, con più crepe che intonaco, è visitabile una volta all'anno; la Cappella della Misericordia, con gli affreschi dietro l'altare che si stanno lentamente slavando a causa di infiltrazioni.

(Oratorio della Misericordia)

 Ovviamente ci sono anche note liete: San Michele a Luciano sarà tappa del nuovo percorso che si snoderà tra i boschi di Camaioni; la pieve di San Giovanni e la chiesa dei Santi Quirico, Lucia e Pietro d’Alcantara all’Ambrogiana accolgono ogni domenica decine di fedeli tra tele e affreschi di valore immenso degnamente conservati. 
Niente pipponi su come le opere d'arte e i monumenti andrebbero tutelati, conservati, resi fruibili, perché con la cultura non si mangia e ora ci sono altre priorità. E neanche su come i cittadini dovrebbero essere gelosi del proprio patrimonio, interessarsene, visitarlo, perché poi qualcuno si risente. In ogni caso questi edifici esistono, sono lì da secoli, e si spera che ci rimangano per un altro po’. Anche se non andate a messa, un giro -dove si può- fatecelo.

(San Michele a Luciano - interno)

(San Michele a Luciano - esterno)


Altre suggestive immagini del patrimonio artistico di Montelupo Fiorentino sono visibili sul nostro account instagram.

mercoledì 5 marzo 2014

#festadellaceramica Episodio 1: La Genesi

E' Marzo, e mentre gli alberi si ricolmano di teneri fiori e le ragazze si mettono le minigonne con le calze velate, ricordatevi che a questo mondo c'è gente che sta male: ad esempio quelli che organizzano la Festa Internazionale della Ceramica.
Scherzi a parte, la ceramica qui a  Montelupo rappresenta una risorsa storica, artistica, lavorativa, sociale e di aggregazione talmente fondamentale che organizzare la Festa che la celebra qualche volta diventa davvero un rompicapo.

(Il tragico file senza fine della Festa Internazionale della Ceramica 2014)

Leggenda vuole che le prime Feste della Ceramica, all'alba degli anni novanta, fossero talmente importanti e coinvolgenti da prevedere una data di inaugurazione ma non una di termine. Insomma, i montelupini a Giugno si facevano un'abbuffata di ceramica e decidevano di tornarsene a casa solo e soltanto quando le scorte di argilla erano finite, i torni consumati e la birra di tutti i punti ristoro diventata calda - in pratica una specie di Woodstock della ceramica. O almeno noi Civilupi, tutti troppo giovani all'epoca, ce la immaginiamo così.
Negli anni sono poi intervenuti vari fattori, che hanno direzionato la Festa verso cambiamenti più o meno evidenti. Il più eclatante è stato forse quello del 2013, anno nel quale, a causa di un'esigenza di riduzione dei costi a fronte del mantenimento di una qualità elevata, è stata presa la drastica (e maldigerita, ahimè, da molti montelupini) decisione di portare la durata della Festa a soli tre giorni.
Quest'anno ci lavoriamo anche noi del Servizio Civile, e nonostante alcuni di noi abbiano già avuto esperienza di progettazione di eventi, la Festa della Ceramica è una cosa a sé. La sensazione è quella di avere puntati addosso gli sguardi di un'intera comunità. E, a Montelupo, la comunità è nota per avere sguardi particolarmente, ehm, accurati. Metaforicamente parlando, stiamo anche noi costruendo il nostro personale vaso in ceramica, che alla fine dovrà stare in piedi, non avere crepe e magari essere pure bello da vedere.
L'evento è previsto per Giugno, ma la Festa la stiamo già organizzando da mesi e ancora i punti di domanda sono moltissimi: quanti giorni durerà? Faremo orario continuato? Come concilieremo il bisogno di internazionalità della Festa con la volontà di celebrare l'idea di un prodotto locale, nato e portato avanti in una piccola città della Toscana? Ce la faremo a fare tutto con un budget sempre più ridotto? Ne usciremo senza farci venire un grave esaurimento nervoso? O per lo meno restando vivi? Lo scopriremo solo vivendo (e rimanendo sintonizzati su Civilupo).

domenica 2 marzo 2014

La giornata dell'Urpista

In questo Blog abbiamo parlato di musei, di centri giovanili, di biblioteche e di libri (e del loro, a volte particolare, trasferimento...).
Tra gli otto "civilupini", però due non si trovano nei luoghi sopra citati, ma in comune, nella "tana del lupo" (ah! ah!...) e proprio qui, in questo edificio istituzionale, si trova un luogo misterioso, che molti dicono di aver visto, ma che in pochi conoscono veramente: l'U.R.P.
Andiamo quindi a studiare attentamente il gruppo creature che si sono adattate a vivere in questo ambiente.

(L'U.R.P., sormontata dalla tipica aura mistica che la caratterizza...)

L'urpista, abitante tipico di questo particolare ecosistema, inizia la sua giornata con uno strano rituale: l'accensione delle "macchine" (i computer), ovvero gli strumenti più utili per lo svolgimento del proprio compito. O meglio: compiti.

Infatti, le competenze di questo mammifero (è più simile ad un essere umano di quanto si possa credere), messo al servizio del cittadino, sono svariate: dal rilascio di semplici certificati anagrafici o di stato civile, si passa al ritiro di tesserini venatori (per la caccia) o alla consegna di sacchi blu (per l'immondizia); dalla concessione di loculi o ossari nei cimiteri comunali, al rilascio di carte di identità e tessere elettorali; dal fare da tramite con i tecnici (che hanno i loro uffici dietro lo sportello dell'U.R.P.), all'indirizzare i cittadini verso un più specifico ufficio; il tutto intervallato da accertamenti anagrafici per le forze dell'ordine o per altri comuni, o l'inserimento di segnalazioni dei cittadini, o la creazione di divertentissimi (notare il tono ironico) grafici riguardanti varie statistiche.
Sembra sia comune abitudine quella di assegnare al membro più giovane del gruppo degli urpisti (indovinate un po' chi è) i compiti più noiosi, che nessuno sano di mente sarebbe voglioso di fare: e quindi deve inserire i cartellini di identità dei cittadini a cui è stata rilasciata la carta di identità in ordine alfabetico nell'archivio, ordinare i sacchi blu da publiambiente (tramite un sito internet veloce quanto una lumaca con la labirintite), indicare a ospiti internazionali l'ubicazione dei servizi igienici e cose simili...

Insomma, i compiti dell'urpista sono talmente tanti che una domanda sorge spontanea: perché lo fa? Cosa lo trattiene da non scappare verso luoghi più tranquilli e sicuri?
La risposta è semplice e al tempo stesso difficile da comprendere per chi non fa parte di questo habitat protetto: l'urpista è spinto ad aiutare la persona che si trova di fronte, perché prova una grande soddisfazione e gratificazione quando che ha davanti alza lo sguardo, lo guarda e gli dice, sinceramente, "Grazie".

(Il "back office": Anagrafe, Stato Civile, Elettorale e Leva)

Tralasciando il tono scherzoso di questo blog, il ruolo dell'Ufficio Relazioni col Pubblico (U.R.P., appunto) è veramente importante, dato che è l'ufficio che fa da tramite tra i cittadini e il comune, è l'ufficio che sta in "prima linea". Molti non si rendono conto di questa importanza, ma senza il servizio messo a disposizione i cittadini riescono ad orientarsi meglio all'interno della burocrazia italiana, sempre più intricata e esageratamente complessa (il vero luogo misterioso, altro che l'U.R.P. descritta a inizio post!)

 

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