domenica 13 aprile 2014

Roberto, l'unico coraggioso libraio di Montelupo

Non so se lo sapete, ma a Montelupo c'è una libreria. Si chiama "La Quarta Dimensione", è in via Giro delle Mura ed è aperta da dicembre 2013.
Il libraio e titolare dell'attività si chiama Roberto, e lo vedete qui in foto assorto nel suo lavoro. Roberto ha origini genovesi ma vive in toscana da tanti anni. Siamo andati a fargli un'intervista perché una delle prime cose che ci hanno detto di Montelupo quando siamo arrivati (a novembre scorso) è che nel centro città non c'erano librerie. Negozi di ceramica, di ottica, bar, cioccolaterie, pittori e vetrai sì, ma librerie no. Abbiamo scoperto una realtà che non ci aspettavamo, curata da un esperto e con un interesse particolare per gli autori indipendenti.

Civilupo: Come mai hai deciso di aprire una libreria?
Roberto: Mi piace leggere e scrivere. Svolgo varie attività come scrittore e traduttore (Roberto ha scritto, tra gli altri, un romanzo di fantascienza che si intitola "Le Atomiche di Mozart" e che potete trovare, oltre che nella sua libreria, qui, ndr). Il libraio è stato il primo lavoro che ho fatto da dipendente, ho alle spalle un'esperienza di dieci anni in una libreria fiorentina. Così quando si è presentata la volontà e la necessità di fare qualcosa da solo mi sono orientato verso ciò che conoscevo bene e che mi piaceva.

C: Come mai hai scelto Montelupo Fiorentino?
R: La prima libreria l'ho aperta a Firenze nel 2011. Ho mandato avanti l'attività per un paio d'anni, poi ho voluto provare una realtà più piccola e vivibile. Montelupo è un Comune piccolo, ma non piccolissimo. Se uno sceglie di avere a che fare con la cultura - ad esempio vendendo libri - è bello poter scegliere anche un luogo che ha una storia, e Montelupo ce l'ha. E' facile da raggiungere con i mezzi pubblici, io prendo il treno. Ho trovato un posto e un fondo accessibili. Inizialmente l'idea era di avere una base e concentrarsi sulla vendita su ordinazione, ma parlando con alcune persone che ho conosciuto qui, in particolare con la signora dell'agenzia immobiliare che mi ha affittato il fondo, mi sono reso conto che aprire al pubblico significava dare un servizio alla comunità. E' strano che a Firenze ci siano decine e decine di librerie, poi si esce dalla città ed è pieno di paesi dove non ce n'è nemmeno una.



C: La tua libreria è orientata verso tutto ciò che ha a che fare con la spiritualità e il mistero. E' una tematica che ti appassiona?
R: Ho un master in gestione dei conflitti interreligiosi e interculturali e ho scritto libri a tema. Dovendomi lanciare in quest'avventura ho scelto di privilegiare qualcosa che ho studiato e che mi piace. Però in libreria cerco di tenere tutto: le ultime novità presenti sul mercato, i best seller, i classici. Vendo libri anche su ordinazione: cerco di far arrivare qualsiasi testo mi venga richiesto, anche di piccoli editori e di difficile reperibilità. Poi certo, qui si può trovare dal libro religioso vero e proprio al libro sugli Ufo, su Atlantide, ma ripeto che essendo l'unica realtà libraria cerco di avere a disposizione un po' di tutto.


A questo punto Roberto ci mostra il suo "tavolino", visibile appena si entra nel locale. E' un tavolino rotondo coperto da una tovaglia a scacchi su cui sono apparecchiati, oltre a caramelle di ogni tipo, alcuni libri.

C: Ci spieghi questa cosa del tavolino?
R: Il tavolino è un modo per dare visibilità agli scrittori esordienti o indipendenti. Oggi per gli autori non è difficile pubblicare. Il difficile è arrivare in libreria: chi vende libri non è sempre disposto a rischiare di sprecare spazio prezioso per un autore o un'opera che non garantisca un sicuro guadagno. Allora mi sono inventato questo tavolino: tutti gli autori che hanno piacere di vedere il loro lavoro esposto al pubblico sono i benvenuti, e i loro libri hanno uno spazio speciale che è il tavolino, al centro della libreria, separato da tutti gli altri scaffali e visibile non appena uno entra.



C: Questa intervista che ti stiamo facendo verrà pubblicata su una testata on -line, un blog. Tu credi ancora nell'attrattiva dell'oggetto - libro rispetto alle sue numerose versioni non cartacee?
R: Le vedo come due cose che possono collaborare: mi piace andare su internet e trovo improbabile l'idea di reperire la stessa quantità di informazioni che si trovano on-line utilizzando semplicemente i libri. D'altra parte è anche vero che tante cose su internet oggi ci sono, domani spariscono, mentre il libro ha una garanzia di fisicità e anche di qualità, perché è originato da uno sforzo congiunto, c'è un autore e ci sono editori che hanno deciso di investire scommettendo sulla riuscita di quel determinato testo.

C: La libreria sta andando bene?
R: Sta pian piano decollando. Ho una risposta molto migliore qui di quella che avevo a Firenze. Potrebbe andare meglio, ma essendo in periodo di crisi e essendo l'attività formata da una sola persona, per passione, aperta da poco, in una realtà così piccola, sono moderatamente ottimista.

 C: Cosa vorresti per il futuro?
R: Vorrei riuscire a tenere aperto nonostante tutte le spese e vorrei riuscire a sviluppare un settore della libreria che al momento è un po' ristretto, quello della musica. E poi vorrei riuscire ad andare in pensione!

0 commenti:

Posta un commento

 

Civilupo Copyright © 2014 -- Template created by O Pregador -- Powered by Blogger