mercoledì 5 marzo 2014

#festadellaceramica Episodio 1: La Genesi

E' Marzo, e mentre gli alberi si ricolmano di teneri fiori e le ragazze si mettono le minigonne con le calze velate, ricordatevi che a questo mondo c'è gente che sta male: ad esempio quelli che organizzano la Festa Internazionale della Ceramica.
Scherzi a parte, la ceramica qui a  Montelupo rappresenta una risorsa storica, artistica, lavorativa, sociale e di aggregazione talmente fondamentale che organizzare la Festa che la celebra qualche volta diventa davvero un rompicapo.

(Il tragico file senza fine della Festa Internazionale della Ceramica 2014)

Leggenda vuole che le prime Feste della Ceramica, all'alba degli anni novanta, fossero talmente importanti e coinvolgenti da prevedere una data di inaugurazione ma non una di termine. Insomma, i montelupini a Giugno si facevano un'abbuffata di ceramica e decidevano di tornarsene a casa solo e soltanto quando le scorte di argilla erano finite, i torni consumati e la birra di tutti i punti ristoro diventata calda - in pratica una specie di Woodstock della ceramica. O almeno noi Civilupi, tutti troppo giovani all'epoca, ce la immaginiamo così.
Negli anni sono poi intervenuti vari fattori, che hanno direzionato la Festa verso cambiamenti più o meno evidenti. Il più eclatante è stato forse quello del 2013, anno nel quale, a causa di un'esigenza di riduzione dei costi a fronte del mantenimento di una qualità elevata, è stata presa la drastica (e maldigerita, ahimè, da molti montelupini) decisione di portare la durata della Festa a soli tre giorni.
Quest'anno ci lavoriamo anche noi del Servizio Civile, e nonostante alcuni di noi abbiano già avuto esperienza di progettazione di eventi, la Festa della Ceramica è una cosa a sé. La sensazione è quella di avere puntati addosso gli sguardi di un'intera comunità. E, a Montelupo, la comunità è nota per avere sguardi particolarmente, ehm, accurati. Metaforicamente parlando, stiamo anche noi costruendo il nostro personale vaso in ceramica, che alla fine dovrà stare in piedi, non avere crepe e magari essere pure bello da vedere.
L'evento è previsto per Giugno, ma la Festa la stiamo già organizzando da mesi e ancora i punti di domanda sono moltissimi: quanti giorni durerà? Faremo orario continuato? Come concilieremo il bisogno di internazionalità della Festa con la volontà di celebrare l'idea di un prodotto locale, nato e portato avanti in una piccola città della Toscana? Ce la faremo a fare tutto con un budget sempre più ridotto? Ne usciremo senza farci venire un grave esaurimento nervoso? O per lo meno restando vivi? Lo scopriremo solo vivendo (e rimanendo sintonizzati su Civilupo).

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