mercoledì 16 aprile 2014

Aspettando disperatamente la Pasqua


Per quanto possa sembrare che apparteniamo ad una specie diversa, noi volontari siamo proprio come voi lavoratori normali: per esempio andiamo in ufficio tutti i giorni, aspettiamo lo stipendio con trepidazione, consumiamo quantità industrialissime e cancerogene di orribile caffè delle macchinette e, soprattutto, ogni tanto abbiamo bisogno di una vacanza. Perché nella vita uno ogni tanto prova il desiderio di fare colazione a tavola, seduto con una bella fetta di torta e una tazza di latte, e non ingozzandosi in piedi mentre con una mano tiene il cucchiaio e e con l'altra si infila una manica del giaccone. Perché guardarsi tutta la terza stagione di Game Of Thrones in una sera fino a notte fonda sapendo che la mattina dopo non ci si deve svegliare è indispensabile. Perché la ceramica è bella ma ci sono anche la musica, il cinema, le mostre d'arte. Perché va bene essere giovani e avere voglia di lavorare, però siamo esseri umani e se non stacchiamo un minimo il cervello impazziamo, anzi muoriamo.
Sarà perché avevamo iniziato a volontariare da nemmeno un mese e mezzo, ma le vacanze di Natale noi del Servizio Civile le abbiamo prese con filosofia: l'atmosfera era tipo "ma già in ferie?", inoltre essendo ggiòvani e più o meno con le tasche vuote per alcuni di noi insieme a Gesù Bambino sono nate opportunità lavorative occasionali per racimolare qualche soldo.
Ma la Pasqua no. Cioè, abbiamo bisogno della Pasqua. Arranchiamo faticosamente verso la Pasqua. Desideriamo, più che mai, la Pasqua. E questi ultimi giorni lavorativi prima della festa in cui ci si ingozza di cioccolata per antonomasia stanno diventando pesanti e indigesti come una ricetta di Benedetta Parodi.
Perciò il nostro post di oggi è uno #staystrong per tutti gli studenti, volontari, lavoratori, operatori, artisti, e anche per la gente a casa che sta davanti a un portatile a fare il refresh  continuo della prenet. Siamo con voi. Solidali nella lotta quotidiana, soprattutto nella lotta alla stanchezza quotidiana che inevitabilmente giunge in questo periodo, in cui uno, pur con tutto l'amore per il proprio lavoro e la più strenua volontà di andare avanti, si chiede come mai non è nato nella schiera dei fortunati che la mattina si svegliano e devono solo decidere se fare yoga o pilates. E non c'è niente di male in questo.
Coraggio, Pasqua arriverà per tutti.


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